Le turbine idroelettriche o più precisamente idrauliche sono macchine in grado di trasformare l'energia (cinetica e potenziale)di un liquido (generalmente acqua)in energia meccanica. Esse sono accoppiate e quindi muovono alternatori che generano energia elettrica. Il loro rendimento (rapporto tra energia in uscita e quella in ingresso)è di norma molto elevato e supera il 90%. Le turbine idroelettriche traggono le loro origini dalla antica ruota idraulica che ebbe il massimo della sua diffusione nel 1600. Tali apparati avevano un macroscopico limite. Esse sfruttavano esclusivamente l'energia potenziale dell'acqua e poiché non si riusciva a disporre di grandi salti d'acqua l'energia meccanica che rendevano disponibile risultava bassa. Si dovette attendere il 1879 quando il carpentiere americano Lester Allan Pelton inventò la turbina che prese il suo nome. Essa sfruttava l'elevata energia cinetica dell'acqua immessa a gran velocità nell'apparato. Ma per avere acqua alle alte velocità necessarie occorrevano altezze di cadute notevoli. Particolare che rendeva difficile e costoso la realizzazione dei siti causa la costruzione di complicati invasi artificiali e condotte per portare l'acqua all'ingresso delle pale della turbina. All'inizio del novecento incominciarono a svilupparsi le turbine Francis che essendo costituite da giranti racchiuse in un involucro a forma di chiocciola permettevano di utilizzare sia l'energia cinetica che la pressione posseduta dall'acqua. E perciò permisero di utilizzare anche salti di media altezza (bacini con basse altitudini ed installazioni in fiumi con sbarramenti di decine di metri di altezza). Per ultime si sono diffuse le turbine Kaplan che sono adatte anche a salti di qualche metro (2 o 3) e che non sono altro che eliche intubate. Altri tipi di turbine idrauliche utilizzate oltre le tradizionali Pelton, Francis e Kaplan sono quelle: "A bulbo", Banki e Turgo. Approfondimenti su: Turbine idroelettriche in energia Rinnovabili.