Energia delle maree

Loading

"energia delle maree"

energia delle maree


 

L'energia delle maree è quella che potrebbe ottenersi sfruttando, con apposite macchine, gli spostamenti delle enormi masse di acqua associate a i movimenti di marea che in alcuni luoghi raggiungono dislivelli in altezza di oltre 20 metri. Prima di procedere con l'articolo forniamo qualche chiarimento sulle maree e sulle loro cause.

Cosa sono le maree?

Le maree come si intuisce da quanto fin qui detto sono dei moti a carattere periodico (si ripetono più volte in un giorno con una ciclicità di circa 6 ore) di grandi masse d'acqua facenti parte di mari o laghi di notevoli dimensioni. Per effetto di questi moti la superficie delle acque si innalza(flusso) e si abbassa (riflusso) periodicamente di altezze considerevoli. Le maree sono causate dall'effetto combinato di due fenomeni fisici:

1) l'attrazione gravitazionale esercitata sulla massa liquida dalla luna e dal sole.

2) L'azione della forza centrifuga che agisce su di essa e che si genera a causa del movimento rotatorio del pianeta.

Come sfruttare l’energia delle maree?

L'idea di sfruttare tali fenomeni al fine di produrre lavoro non è affatto nuova anzi è antichissima. Il sistema più semplice utilizzato fin dall'antichità era quello del così detto "mulino a marea". Esso si realizzava  creando durante l'alta marea un invaso artificiale con degli argini mobili. Durante il riflusso si faceva defluire l'acqua intrappolata, lentamente, attraverso un canale. Il suo moto azionava una ruota a pala che era in grado di compiere lavoro.

Ovviamente il sistema non rappresenta la panacea perché, per essere economicamente vantaggioso, occorrono siti geografici particolari e fenomeni di marea imponenti che non sono facilmente reperibili. Tuttavia sono allo studio vari progetti che fondamentalmente ipotizzano tre diversi sistemi per poter trasformare l'energia potenziale delle mare in energia meccanica e precisamente:

1)L'utilizzo di ruote a pale come negli antichi mulini a marea.

2)Riempimento di un invaso e sfruttamento dell'energia idraulica per muovere turbine a bulbo o Kaplan (che funzionano anche con piccoli dislivelli).

3)Comprimere aria in appositi cassoni durante l'alta mare ed utilizzarla in fase di espansione in apposite turbine.

Il sistema più utilizzato finora è quello dell'invaso e turbine.

Nella Bretagna in Francia alla foce del fiume Rance(nella zona di Saint Malo) dal 1966 funziona una centrale elettrica della potenza di 240 MW che si muove con tale principio. L'acqua per effetto delle maree affluisce e defluisce da un bacino di qualche chilometro quadrato con una portata di 18.000 metri cubi al secondo. Sui canali di accesso sono installate 24 turbine a bulbo. Le turbine azionate sia durante il flusso quando il bacino si riempie che durante il deflusso quando si svuota producono corrente elettrica. A tale scopo si utilizzano turbine a bulbo che sono reversibili. Il limite di tale impianto è il costo elevato.

I vantaggi.

Questo antico sistema è stato in qualche maniera rispolverato ai nostri giorni. I motivi di tale ritorno all'antico sono ovviamente sempre gli stessi:

1)L'energia delle maree è un'energia rinnovabile e quindi non soggetta ad esaurimento.

2)L'energia delle maree non presuppone combustioni e quindi nessuna emissione di CO2 e di conseguenza nessun contributo all'effetto serra.

 

Approfondimenti su: energia delle maree in energia Rinnovabili.

Esprimi un giudizio


Media Voti:3.71875 su 5


Numero di voti: 16


Per informazioni specifiche chiedi agli esperti del Social Network

Commenti su Energia delle maree