Stufe a basso consumo

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"Stufe a basso consumo"

Stufe a basso consumo


Le stufe a basso consumo che risultano più convenienti sono paradossalmente un ritorno all’antico:ovvero le stufe piene rivestite in maiolica, argilla o terra cruda. Questo tipo di stufe si diffusero secoli or sono nel sud Tirolo e più generalmente nel comprensorio delle Alpi dove per ragioni climatiche (inverni lunghi e freddi) vi era la necessità di riscaldare le case in maniera ottimale e col minor dispendio possibile di combustibile. I progettisti e realizzatori di queste stufe erano provetti artigiani noti col nome di maestri fumisti. Ovviamente ai nostri giorni, con la moderna tecnologia e la standardizzazione industriale, non più pensabile costruire in loco ogni prodotto ma le linee guida per la realizzazione delle summenzionate stufe sono rimaste grosso modo le stesse dei secoli scorsi. La stufa è realizzata in un pesante e spesso blocco di materiale refrattario che costituisce il cuore del sistema. Detto blocco al suo interno è costituito da una camera di combustione e da una serie di serpentine attraverso cui passano cedendo calore i fumi prima di raggiungere il camino che li condurrà all’esterno. Il rendimento della stufa dipende dall’ottimale progettazione delle serpentine che assicurano il giro di fumi necessario per ottenere la massima cessione di calore possibile. Va notato che il tutto è estremamente critico (i fumi di scarico non possono raffreddarsi troppo altrimenti perdono di velocità ed il tiraggio si intasa affumicando la stanza). La stufa che esternamente è rivestita con maioliche o con argilla accumula calore che successivamente cede per irraggiamento di radiazione infrarossa. I vantaggi di tali stufe sono molteplici ed evidenti:vantaggi economici ed ecologici. Anzitutto la legna specialmente in zone agricole e boschive è uno dei combustibili meno cari, ed è una fonte energetica rinnovabile ed ha un bilancio di gas serra pari a 0. Tali stufe inoltre hanno una camera di combustione progettata in maniera da ridurre al minimo gli inquinanti, non creano correnti d’aria nell’ambiente riscaldato e quindi polveri e batteri ed il calore prodotto si diffonde per irraggiamento e non per convenzione. La stufa ecologica viene caricata una volta al giorno con una quantità di legna di circa 10kg e riscalda per circa 20 ore.L’unico inconveniente riscontrabile è una certa inerzia termica(occorre un lasso di tempo tra l’accensione e l’inizio della cessione del calore), tempo necessario al blocco refrattario per accumulare calore. Per ovviare a tale problema è possibile costruire la camera di combustione in ghisa e collegarla con un tubo al refrattario del giro di fumo. In tal modo l’aria contenuta nello involucro che racchiude la stufa, a contatto con la ghisa, si riscalda e uscendo da apposite bocchette aperte nelle maioliche riscalda velocemente l’ambiente circostante. Ovviamente in questo caso la trasmissione del calore avviene in maniera combinata: convenzione ed irraggiamento. Approfondimenti su: Stufe a basso consumo in consumo o in energia Ambiente.

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