Storia del nucleare

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"Storia del nucleare"

Storia del nucleare


La storia del nucleare, volendo essere precisi, inizia col primo caso documentato di una reazione di fissione nucleare verificatosi in Africa nel Gabon in una miniera di Uranio situata nei pressi del fiume Oklo alcuni milioni di anni fa. Una particolare conformazione geologica del terreno ed una elevata concentrazione dell’isotopo Uranio235 ha fatto sì che venissero realizzate le condizioni di criticità e che la reazione di fissione si innescasse. La prova dell’avvenuta reazione è data dalle misure dei decadimenti radioattivi dei prodotti della reazione stessa. Da quel momento dovranno trascorre circa 1,7/1,8 milioni di anni e precisamente si dovrà attendere il 22 ottobre del 1934, questa volta a Roma nell’ormai famoso laboratorio di via Panisperna, quando Enrico Fermi e i suoi collaboratori(i ragazzi di via Panisperna) bombardando l’Uranio con neutroni rallentati da paraffina accesero in laboratorio una nuova reazione di fissione nucleare. Inizialmente il gruppo non seppe interpretare il fenomeno ed erroneamente si convinse di avere scoperto due nuovi elementi. Furono successivamente i chimici tedeschi Hahan e Strassman che interpretarono correttamente la scoperta. Ancora Fermi, trasferitosi intanto negli USA, costruirà agli inizi degli anni quaranta a Chicago presso la Columbia University la prima pila atomica la” Chicago Pile Number One”. E dirigendo insieme a Robert Oppenheimer il progetto Mahattan porterà al compimento delle prime bombe atomiche che saranno sganciate sul Giappone distruggendo le città di Hiroshima e Nagasaky nel 45. La prima realizzazione pratica del nucleare fu dunque bellica e si dovrà attendere ancora fino alla metà degli anni 50 per assistere alla sua concreta applicazione in campo pacifico con la nascita in USA ed in URSS delle prime centrali atomiche per la produzione di energia elettrica. In Italia verso la fine degli anni 50 la ricerca del nucleare ebbe un grandissimo impulso sotto la guida dell’ingegnere e geologo Felice Ippolito che diresse prima il CERN e poi il CNEN enti deputati allo scopo. Sotto tale impulso nacquero le centrali di Ispra (1959) e poi quelle del Garigliano e di Latina. Gli interventi furono tali che nel 1966 si giunse a produrre energia elettrica con l’atomo per 3,9 miliardi di kW,portando l’Italia ad essere il terzo paese produttore del mondo. Il contributo fornito da Ippolito per tale sviluppo fu sicuramente determinante nonostante la diffidenza per una forma di energia ritenuta dai più pericolosa e poco conosciuta. Queste divisioni del sentire comune in materia innescarono una campagna giornalistica, condotta da giornali della destra conservatrice legata a gruppi industriali vicini all’ENI, che sollevarono molti dubbi sull’operato del CNEN. La commissione di inchiesta che ne scaturì accertò delle irregolarità ed Ippolito fu, perciò, arrestato e successivamente condannato a 11 anni di carcere. Nelle convinzioni di molti rimase il dubbio che Ippolito fu un capro espiatorio e che campagna di stampa e successivo processo fossero state favorite dalle società petrolifere che non volevano un affrancamento energetico dal petrolio dell’Italia. Non a caso il processo ad Ippolito(1965) segue a pochi anni di distanza dalla misteriosa morte di Mattei(1962) propugnatore anche esso di una indipendenza energetica dell’Italia. Comunque sia con l’uscita di scena di Ippolito si ha i un progressivo disinteresse italiano per il nucleare. Tale disinteresse si tramuta in contrasto aperto in seguito ad una serie di gravi incidenti in varie centrali atomiche. Il primo avviene nella centrale di Trhee Miles Island Pensylvania USA nel 1979 ed il successivo e più grave a Chernobyl allora URSS nel 1986. Sull’ondata dell’orrore provocato dalla catastrofe di Chernobyl vengono promulgati tre referendum sul nucleare che nel 1987 abrogano alcune norme del nostro codice in merito all’energia nucleare e che di fatto ne decretano il definitivo tramonto. Ad oggi nei paesi membri dell’OCSE l’energia elettrica prodotta con energia nucleare è circa il 25% del fabbisogno totale ed in seguito alle gravi dipendenze del nostro paese dal petrolio l’attuale governo sembra accingersi ad una nuova avventura nucleare. E’ dei giorni scorsi la notizia di un accordo con il governo francese per la costruzione di 4 nuove centrali. Approfondimenti su: Storia del nucleare in energia Nucleare.

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